Tre post fa, avevo mostrato un esempio di presa per il culo editoriale.
Ora invece vorrei puntare l’attenzione su un piccolo e irrilevante, ma un po’ patetico, esempio di presa per il culo autoriale.
L’autore in questione è il popolarissimo studioso americano Bart Ehrman, il quale con tutti i libri che pubblica (peraltro regolarmente tradotti in diverse lingue), non avrebbe certo bisogno di ricorrere a certi mezzucci per incrementare le sue vendite.
Se prendete il suo libro Lost Christianities (Oxoford University Press, 2003; tradotto anche in italiano da Carocci: I cristianesimi perduti), e andate a pag. 95-96, vedete che Ehrman introduce il capitolo 5 sui “poli opposti” degli ebioniti e dei marcioniti, parlando dell’ebraicità di Gesù.
In particolare Ehrman fa un conciso accenno al modo in cui i vari studiosi hanno diversamente inquadrato tale ebraicità all’interno di differenti profili sociali: rabbi e maestro della Legge, uomo santo intimo con Dio e dotato di speciali poteri, rivoluzionario anti-romano, radicale contro-culturale, mago, femminista, profeta apocalittico.
Al termine di questo elenco troviamo una noticina, in cui Ehrman rimanda il lettore interessato a scoprire quali studiosi abbiano sostenuto le singole interpretazioni da lui elencate, al suo libro Jesus. Apocalyptic Prophet of the New Millennium (Oxford University Press, 1999), e per la precisione alla nota n. 1 relativa alle pagine 21-22 (pagine in cui troviamo un analogo elenco anonimo delle varie posizioni):
"For scholars who represent these various positions, see Ehrman, Jesus: Apocalyptic Prophet, 21-22 n.1".
Una volta seguito il rimando e giunti alla noticina, però, la curiosità del lettore viene clamorosamente frustrata! Tutto ciò che troviamo scritto è infatti: “See the following authors in the bibliography: S.G. F. Brandon (Jesus as a revolutionary), R. Horsley (Jesus as a proto-Marxist), E. Schüssler Fiorenza (Jesus as a proto-feminist), M. Smith (Jesus as a magician), G. Downing and J.D. Crossan (Jesus as a Cynic)”.
Tutto qua.
Ora quello che io mi chiedo è: era proprio necessario rimandare il lettore ad un altro libro, per tre misere righe e sei nomi di studiosi? Non poteva Ehrman ripetere queste tre righette anche nel suo Lost Christianities, o in alternativa rimandare il lettore a qualche pubblicazione che illustrasse meglio e con più completezza le varie ricostruzioni del Gesù storico proposte dagli studiosi (ad es. il libro di Mark A. Powell – già uscito da 5 anni allorché Ehrman scriveva il suo rimando – e altri ancora) ???
Caro Bart, che figura barbina…
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3 commenti:
Sono contento che tu stia rivedendo le tue opinioni (quantomeno a livello personale) sul caro vecchio Bart. Ho avuto il piacere -per così dire- di leggere "Pietro, Paolo e Maria Maddalena" e mi chiedo cos'altro possa essere quella pubblicazione se non una pura operazione commerciale, dai contenuti a tratti un pò fastidiosi. Avevamo già avuto modo di discuterne nel forum di cristianesimo primitivo e avevi preso le difese del buon Ehrman. Ti stai ricredendo? Ciao :-)
Ciao! (suppongo che sei Talità)
Beh, se ricordi l'avevo già definito uno "spiceboy-scholar"...
Sul fatto che gli piaccia vendere, non ho mai avuto dubbi. Diciamo che Ehrman è un tipo che scrive una cosa e la ricicla per tre libri. Il suo ultimo "Jesus interrupted" è quasi un collage di vari suoi precedenti libri!
Comunque, a parte questa insaziabile sete di dollari, resta sempre uno studioso rispettabile.
Ok, mi hai beccato..
Ehrman rimane uno studioso rispettabile, se parliamo della sua competenza tecnica. Ma se tale competenza viene messa in primis al servizio del proprio portafogli anziché a quello del sapere umano, allora il suo contributo di studioso alla società non è più così rispettabile, ed il suo banchetto all'interno del Tempio andrebbe rovesciato, per non trasformare il Tempio del Sapere una spelonca di ladri ;-) Sai com'è quando si parla di scienza e di studiosi, tendo ad essere un "purista" .. Che ci vuoi fare, sono un romanticone. Ciao
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