lunedì 26 maggio 2008

Third Quest: uno spauracchio per la teologia cattolica?

Johannes DeSilentio mi perdonerà se gli rubo un po’ il mestiere (ma d’altra parte è in fase regressiva, e se il suo blog è diventato un mortuorio sono cavoli suoi!), ma vorrei proprio concedermi una piccola divagazione quasi-teologica, giusto un assaggino per rispondere alla seguente domanda:

la "Third Quest" vanta ormai due o tre decenni di vita; ora, la teologia cattolica, di fronte a questo sviluppo della ricerca storica, come ha reagito? Ha accolto i nuovi approcci che la caratterizzano e i risultati a cui è giunta? O piuttosto la respinge, o addirittura la ignora?

Prima di verificare l’eventuale risonanza della Third Quest nelle pubblicazioni teologiche cattoliche, però, diamo un’occhiata a quei lavori teologici (cattolici) degli anni ’70 e ’80 che rinnovarono la metodologia teologica classica, attraverso un approccio cristologico “dal basso”, servendosi soprattutto di quella ondata di ricerca storica portata avanti dagli studiosi post-bultmanniani che va sotto il nome di “Second o New Quest”.
Limitandoci ai più significativi, possiamo elencare:
- Walter Kasper, Gesù il Cristo (Jesus der Christus, Mainz, 1974)
- Edward Schillebeeckx, Gesù la storia di un vivente (Jezus, het verhall van en leevende, Bloemendaal, 1974)
- Hans Kung, Essere cristiani (On Being a Christian, London-New York, 1977, non ho i dati sull’edizione originale tedesca)
- Gerald O’Collins, Interpreting Jesus (Mahwah, 1983)
- Marcello Bordoni, Gesù di Nazaret. Presenza, memoria, attesa (Brescia, 1988)
- W. Kern – H. Pottmeyer – M. Seckler (ed.), Corso di teologia fondamentale. Trattato sulla rivelazione (Handbuch der Fundamentaltheologie, Freiburg, 1985-88) cf. in particolare i capitoli curati da Helmut Merklein e Karl Lehmann)

La risonanza della Third Quest negli ambienti e nei lavori teologici è invece soltanto agli inizi, tuttavia in questi ultimissimi anni possiamo notare diversi esempi di recezione positiva della nuova ricerca da parte della teologia cattolica.

- Thomas Rausch, Who is Jesus? An Introduction to Christology (Collegeville, 2003) – Questo è senza dubbio il caso più eclatante. Si tratta di un’introduzione alla cristologia che concede ampissimo spazio alla trattazione storica della figura di Gesù e, soprattutto, lo fa riferendosi costantemente ad autori della Third Quest, soprattutto Meier e Wright (ma citando regolarmente anche gli altri). Ovviamente – come evidente dalla valorizzazione di Wright, ma anche di Witherington – ciò non significa che Rausch, teologo gesuita, si serva della Third Quest nel migliore dei modi possibili (lasciamo il giudizio al lettore)… tuttavia, quel che a noi importa è che Rausch ha inteso costruire esplicitamente una “cristologia dal basso” a partire dai contributi della Third Quest (bene o male che li interpreti). Il libro di Rausch è stato prontamente tradotto in Spagna.

- Paolo Gamberini, Questo Gesù (At 2,32). Pensare la singolarità di Gesù Cristo (Bologna, 2005). – Gamberini è un giovane teologo gesuita (1960) specializzatosi a Tubinga e a Francoforte, dedicandosi in particolar modo al pensiero di Jungel. Il volume a cui ci riferiamo è un manuale di cristologia dogmatica, metà della quale dedicato alla trattazione della vicenda storica di Gesù. Come Rausch, Gamberini edifica la propria cristologia servendosi specificamente dei “mattoni” che gli fornisce la Third Quest, riferendosi in particolare ai lavori di Meier, Gnilka e Theissen. Il volume ha ricevuto accoglienza molto positiva, anche grazie alla “sponsorizzazione” del card. Martini.

- Salvador Piè i Ninot, La teologia fondamentale (Brescia, 2002; ed. or. Spagnola: Salamanca, 2001). Il teologo e sacerdote spagnolo dedica quattro pagine alla descrizione della “Third Quest”, dopodiché sviluppa un profilo storico di Gesù (cosa che rientra appunto tra i compiti della teologia fondamentale) servendosi ampiamente dei contributi dei “third questers”, in particolare Meier, Theissen, Evans, Chilton-Evans.

- Rosino Gibellini (ed.), Prospettive teologiche per il XXI secolo (Brescia, 2003). Il volume presenta all’interno della sua rassegna dei nuovi paradigmi e approcci rilevanti per il panorama teologico contemporaneo, anche un articolo di Giuseppe Segalla dedicato alla Third Quest: La terza ricerca del Gesù storico e il suo paradigma postmoderno.

- Giuseppe Segalla, Sulle tracce di Gesù. La Terza Ricerca (Assisi, 2006). Si tratta di una raccolta di saggi (tra cui anche quello di cui sopra) pubblicati in anni diversi, ma tutti accomunati dal riferimento alla Third Quest in sé stessa o alle pubblicazioni dei suoi esponenti (contiene recensioni dei lavori di Meier, Sanders, Dunn, Schlosser, Barbaglio, Moxnea, Puig i Tarrech). Pur non risparmiando critiche, Segalla saluta l’avvento della Third Quest come un evento nettamente positivo, non solo dal punto di vista storico, ma anche teologico. Il volume – al di là delle opinioni personali dell’Autore – costituisce la migliore introduzione alla Third Quest disponibile in lingua italiana (anche solo per il semplice fatto che è l’unica!!!)

- Peter Eicher (ed.), I concetti fondamentali della teologia, volume 2 E-L (ed. or. Neues Handbuch Theologischer Grundbegriffe, Munchen, 2005). La voce “Gesù Cristo/Cristologia” redatta dall’esegeta di Paderborn Hubert Frankemoelle sottolinea molto bene la centralità della dimensione integralmente giudaica di Gesù, mostrando con ciò di aver assimilato pienamente i contributi della Third Quest (che vengono citati nella bibliografia)

- Sean Freyne, “La terza ricerca sul Gesù storico. Alcune riflessioni teologiche”, in Concilium 1/1997. Freyne è uno dei principali esponenti della Third Quest, autore in primo luogo di fondamentali lavori storici sulla Galilea, ma anche di una monografia su Gesù, pubblicata recentemente dalla San Paolo. In questo articolo di circa 20 pagine, Freyne presenta la Third Quest, individuando al suo interno tre filoni principali proponenti rispettivamente un “Gesù ebreo”, un “Gesù cinico” e un “Gesù rivoluzionario sociale”. Il contributo si trova all’interno di un numero della nota rivista teologica cattolica Concilium, dedicato alla cristologia (La riscoperta di Gesù: “voi chi dite che io sia?”, edito da Werner Jeanrond e Christoph Theobald).

- Rafael Aguirre, “La tercera búsqueda del Jesús histórico y la Cristología” in Sal terrae: Revista de teología pastoral, Tomo 92, Nº 1081, 2004 (Ejemplar dedicado a: ¿Qué se mueve hoy en teología?), pags. 643-652. Aguirre, professore di Sacra Scrittura alla Facoltà di Teologia di Bilbao, è autore di alcuni studi sul cristianesimo delle origini in prospettiva sociologica pubblicati anche in Italia presso Borla. L’articolo in questione non l’ho mai letto, ma, sia dal suo titolo che da quello del numero monografico della rivista in cui si trova, è evidente che costituisce un attestazione della rilevanza teologica della Third Quest anche in ambito spagnolo.

- Carmelo Dotolo, Un cristianesimo possibile. Tra postmodernità e ricerca religiosa (Brescia, 2007). Il volume affronta diverse tematiche di ordine per lo più teologico-fondamentale. Dotolo non si sofferma specificamente sulla Third Quest, tuttavia nel capitolo “Singolarità di Gesù Cristo e paradosso della kenosi” fa alcuni riferimenti ai lavori di Meier, Sanders, Crossan, Stegemann-Stegemann, Malina-Stegemann-Theissen.

- Maurizio Gronchi – Juvenal Ilunga Muya, Gesù di Nazaret. Un personaggio storico (Milano, 2005). Si tratta di un approccio storico alla figura di Gesù di Nazaret di carattere introduttivo, collocato all’interno di una ampia collana di volumetti di teologia-fondamentale. La Third Quest viene presentata in tre paginette, e alcuni contributi dei suoi esponenti ritornano (insieme ad altri lavori più datati) durante tutto il successivo svolgimento della materia.


Come si vede da questa breve rassegna (certamente non esaustiva: sono praticamente certo che esistono opere di cristologia tedesche che si basano sulla Third Quest del tipo di quelle di Rausch e Gamberini), benché il processo di recezione della Third Quest da parte della teologia cattolica sia solo ai primi passi, tuttavia la sua accoglienza positiva può essere considerata un risultato già definitivamente acquisito.
Refrattarie al dialogo con la Third Quest sono soltanto quelle voci “teologiche” di orientamento più marcatamente conservatore e tradizionalista, che, ad essere precisi, non meritano nemmeno di essere definite “teologiche”, bensì “apologetiche”.

venerdì 2 maggio 2008

...What witty scholars say ! Assaggi di umorismo accademico

"Esiste un antico e rispettabile principio nell'ambito dell'esegesi biblica che stabilisce che se qualcosa assomiglia a un'anatra, cammina come un'anatra e starnazza come un'anatra, allora deve trattarsi di un cammello travestito"

(John Dominic Crossan - citato in D.L. Bock, Il Codice Da Vinci. Verità e menzogne, Armenia, 2005, p. 41)

"There is a friendly joke circulating among Jesus scholars: Burton Mack's Jesus was killed in a car accident on a freeway in Los Angeles"

(Marcus J. Borg, Jesus in Contemporary Scholarship, Harrisburg: Trinity Press International, 1994, p. 38)